INDICE

 

OI

 

 

 

 

home

 

 

CAPITELLI VOTIVI

 

 

 

Mori

 

 

via Monte Albano

 

 

 

 

 

OGGETTO:

edicola contenente tracce di affresco e statua lignea raffigurante Cristo nell’orto degli ulivi

 

EPOCA:

edicola sec. XVII° (datata 1693)

scultura del sec. XX° (databile 1956)

 

AUTORE:

Del Futura Vincenzo Demetz di Ortisei

 

MATERIA:

legno dipinto per la statua

 

MISURE:

cm. 150 x 175 x 15

 

INTITOLAZIONE:

Cristo nell’orto degli olivi

 

STATO DI CONSERVAZIONE:

buono per la scultura, cattivo per l’edicola

 

COMMITTENZA:

eremita Antonio Tranquillini per l’edicola, comunità di Mori per la statua

 

ISCRIZIONI:

sulla parete di fondo “FRA ANTONIO TRANQUELINI HA FATTO FAR QUESTA OPERA PER SUA DIVOCIONE MDCXCIII”

 

BIBLIOGRAFIA:

Bollettino Parrocchiale, Mori 1956

 

NOTE:

l’attuale statua lignea fu portata in processione da Mori e posta nell’edicola il 4.11.1956. Precedentemente esisteva una scultura pure raffigurante Gesù nell’orto degli olivi. L’edicola è situata sull’antica strada che conduce al santuario ed al castello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* è stato edificato nel 1693 dall’eremita fra Antonio de Tranquillini. Di questo benefattore si sa che morì il 15 luglio 1702, come scritto nel registro dei morti, lasciando in eredità questa edicola, come testimonia la scritta incisa alla base delle parole di fondo….

Le infiltrazioni dal tetto, lo scorrere degli anni avevano portato la statua a uno stato di corrosione e deterioramento pietoso “la statua ormai logorata dal tempo e per la verità dipinta da inesperta mano, toglie al Gesù quell’espressività primaria. L’Angelo manca del calice e manca la tradizionale lanterna, che una volta si usava accendere. Il capitello aspetta l’urgente restauro”. Queste parole con cui cicerone improvvisato descrisse l’edicola sul Bollettino della parrocchia di Mori, nel 1956. Quella “grotta”, come veniva spesso chiamato il vano, dalla stampa locale dell’epoca, venne restaurata da muratori locali che ne rinforzarono le strutture edilizie. La nuova raffigurazione della passione di Gesù, fu commissionata il 23 maggio 1956 ad uno scultore gardenese, Vincenzo Demetz figlio, che tradusse il primo mistero doloroso in un gruppo ligneo di porte pregnanza.

Il 4 novembre 1956, in occasione della celebrazione per il IV centenario del santuario di Monte Albano, il gruppo statuario del Gesù nell’Orto venne benedetto nella chiesa arcipretale e , con una solenne processione, a cui erano presenti circa tremilacinquecento persone, portato a Monte Albano posto nel capitello, in cui è venerato tutt’oggi. “Era certamente uno spettacolo toccante e inusitato vedere la lunghissima processione arrancare su per la sconnessa stradicciola di accesso al santuario e poi l’imponente calca in sommità del precipite pendio”. L’Angelo e il Nazzareno vennero portati a spalla lungo la salita dai giovani della classe 1937, accompagnati dalla ricostruita banda locale, dai confratelli, dalle organizzazioni cattoliche maschili e femminili, oltre che dalle autorità civili, rappresentate dal sindaco Giuliani, e religiose, nella persona del monsignor Cesare Viesi

 

Buono stato di conservazione

 

* scritto e tratto dal libro “L’anima del tempo” scritto da Chiara Ballarini, Edizioni Oriside, 2015, pagg. 127-129

 

 

 

dal libro di Mario Maniotti

 

I CAPITELLI MORI BRENTONICO VAL DI GRESTA

 

La Grafica - 1985

 

 

 

 

 

Gruppo@ALBORA.org      

 

Passeggiate tracciati